L’Ad Giovanni Raimondi traccia il bilancio del primo anno e guarda al futuro

Un bilancio di questo primo anno di attività e uno sguardo verso le nuove sfide che il mater Olbia Hospital vuole cogliere. E’ quanto ha tracciato l’amministratore delegato del Moh, Giovanni Raimondi, intervistato nei giorni scorsi dal quotidiano “La Nuova Sardegna” e dall’emittente televisiva “Videolina”.
Tanti i temi trattati: dal contributo che il Mater Olbia vuole ricoprire nell’ambito dell’offerta sanitaria pubblica (“Il concetto deve essere chiaro: il Mater Olbia non è una clinica privata. Il nostro è un ospedale di proprietà privata ma accreditato col sistema sanitario regionale. E questo vuol dire che è un elemento importante dell’offerta sanitaria pubblica”, ha chiarito l’Ad a “La Nuova Sardegna”) ai numeri di quesi primi dodici mesi di esercizio (“Registriamo, ogni mese, circa 600 ricoveri, 10mila visite ambulatoriali e 300 interventi chirurgici”), passando per l’aspetto occupazione: 272 ad oggi le risorse impiegate, destinate ad arrivare a 450 entro la fine dell’anno.
Ribadito anche l’impegno nel campo della ricerca, come nel caso del progetto avviato con Qatar Foundation Endowment, Hamad Medical Corporation (Doha) e Università Cattolica del Sacro Cuore per sviluppare congiuntamente una ricerca sul plasma iperimmune; e la rilevanza negli investimenti: “Nel 2020 abbiamo già investito in attrezzature 20 milioni di euro e col completamento della Radioterapia ne spenderemo altri 15. I lavori del bunker sono a buon punto, ma è chiaro che con l’emergenza sanitaria la data di apertura è stata spostata. Contiamo di ospitare il primo paziente entro il 31 dicembre”, ha spiegato Raimondi al quotidiano “La Nuova Sardegna”.
Ed è proprio sui lavori per la costruzione del bunker per la radioterapia che si concentra “Videolina” declinado potenzialità dell’infrastruttura, obiettivi e tempistiche; andando poi atrattare il tema della collaborazione con le istituzioni del territorio per l’attivazione di corsi universitari: un progetto su cui l’Ad mostra la massima condivisione e disponibilità.
Per le interviste complete è possibile visitare il sito de “La Nuova Sardegna” e di “Videolina”.