CONGRESSO AL MATER OLBIA HOSPITAL SULLA NEURO-ONCOLOGIA. PRESENTATO UN LIBRO PER I PAZIENTI CON TUMORI CEREBRALI.

“Aspetti neuropsicologici in Neuro-Oncologia. Capire per aiutare” è stato il titolo del congresso che si è svolto nei giorni scorsi al Mater Olbia Hospital. L’incontro di due giorni – aperto dal sindaco di Olbia, Settimio Nizzi – ha visto la partecipazione dei primari delle radioterapia e neurochirurgie degli ospedali di Sassari, Cagliari e Nuoro, degli oncologi della Gallura e di altri neurochirurghi, oncologi e radioterapisti della Sardegna. Sono intervenuti anche alcuni pazienti che sono stati operati e che hanno raccontato la loro esperienza. Il congresso è stata anche l’occasione per presentare una monografia con lo stesso titolo dell’evento, scritta proprio per i pazienti con tumori cerebrali.
Un libro per i pazienti
Questa monografia – curata da Pier Paolo Panciani, Tamara Ius e Marco Maria Fontanella – nasce “dal desiderio di aiutare i pazienti”, hanno scritto gli autori nel volume, “attraverso la spiegazione di ogni criticità che può sorgere nel percorso diagnostico-.terapeutico di una neoplasia cerebrale. Oltre alla presentazione semplice e completa di ogni aspetto relativo al trattamento della malattia, il libro fornisce consigli su alimentazione, sullo stile di vita e sulla gestione dei possibili effetti collaterali delle terapie. Confidiamo che la monografia possa aiutare le persone colpite da tumori cerebrali, trasformando le loro paure in coraggio per superare la malattia”.
Curarsi in Sardegna
Durante il congresso, è stato ribadito che il paziente neuro-oncologico residente in Sardegna non ha la necessità di andare a curarsi fuori dall’Isola. “Può essere seguito e operato in Sardegna”, ha confermato il dott. Giovanni Sabatino, responsabile del reparto Neurochirurgia del Mater Olbia Hospital. “A Cagliari, a Sassari, a Nuoro e anche nel nostro ospedale a Olbia ci sono le professionalità e gli strumenti per trattare i pazienti oncologici e, in particolare, quelli con tumore cerebrale. Sono pazienti molto delicati e, per questo motivo è necessario star loro vicini dall’inizio del percorso di cura sino alla riabilitazione”.