Farmaci Bio-Better nel trattamento delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI/IBD): un’evoluzione sicura ed efficace dei farmaci biosimilari per un sostanziale miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

Il Mater Olbia Hospital si conferma in prima linea per la diagnosi e la cura delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), dal mese di giugno è stato attivato per la prima volta in Sardegna l’uso della terapia sottocutanea con farmaci Bio-Better.
Ne parliamo con la Dott.ssa Chiara Rocchi, Gastroenterologa e referente del Percorso MICI/IBD attivo al Mater Olbia Hospital.
Dott.ssa Rocchi, quando parliamo di patologia MICI/IBD di cosa stiamo parlando esattamente?
Le Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), note anche con la definizione inglese Inflammatory Bowel Disease (IBD), coinvolgono oltre cinque milioni di persone in tutto il mondo e sono caratterizzate da patologie progressive e potenzialmente invalidanti come la Malattia di Crohn e la Rettocolite Ulcerosa (RCU).
Sono caratterizzate da periodi di remissione clinica alternati a fasi di riacutizzazione. L’etiologia è sconosciuta, tuttavia evidenze scientifiche suggeriscono che tali disordini siano caratterizzati da un’alterata risposta immunitaria nei confronti di fattori esterni in soggetti geneticamente predisposti. Colpiscono con la medesima frequenza entrambi i sessi, con un picco di insorgenza in età giovane adulta, tra i 20 e i 30 anni.
Con quali sintomi si manifestano?
Si manifestano con una serie di sintomi, quali dolori addominali, diarrea, rettorragia, tenesmo, febbre, calo ponderale. Spesso possono esservi manifestazioni extraintestinali di vario genere (prevalentemente muscoloscheletriche, oculari e dermatologiche). Considerata l’estrema eterogeneità di tali malattie, la diagnosi si basa sulla combinazione di dati clinici, esami di laboratorio (esami ematochimici e fecali) e imaging radiologico. La gestione clinica è complessa e richiede l’identificazione di target clinici da raggiungere, uno specifico monitoraggio clinico e la personalizzazione del trattamento terapeutico.
Quali terapie si utilizzano per il trattamento di queste patologie?
I farmaci tradizionalmente utilizzati nella terapia delle MICI svolgono un’attività antinfiammatoria. Recenti definizioni dei processi fisiologici alla base di queste patologie hanno consentito lo sviluppo di farmaci biotecnologici e biosimilari (infliximab, adalimumab, golimumab, vedolizumab, ustekinumab) e di piccole molecole (tofacitinib), in grado di ottenere, oltre alla remissione clinica, anche la guarigione mucosale e transparietale, proponendo al contempo una medicina di precisione, tarata cioè sulle specifiche caratteristiche del paziente e della sua patologia.
Oggi uno degli elementi innovativi è espresso dai farmaci Bio-Better, una nuova frontiera terapeutica dei farmaci biosimilari già ampiamente utilizzati, di cosa si tratta?
Si tratta di una nuova formulazione dell’anticorpo monoclonale Infliximab che ne permette la somministrazione sottocutanea (e non più solo endovenosa). Tale anticorpo, il cui impiego sottocutaneo è stato approvato dall’AIFA per le MICI nel 2021, apre prospettive di miglioramenti sotto il profilo clinico, logistico ed economico.
Quali sono i vantaggi?
La formulazione sottocutanea garantisce una maggiore stabilità dei livelli ematici del farmaco e quindi una minore immunogenicità, che si traduce in un miglior controllo della malattia. Evita inoltre la possibilità di scatenare la produzione di anticorpi diretti contro il farmaco, che possono causare reazioni allergiche gravi o perdita progressiva di efficacia nel tempo.
La somministrazione sottocutanea ha il vantaggio di essere più pratica poiché effettuata a domicilio, con relativo impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Inoltre, l’approccio a dose fissa, è semplice e può ridurre il rischio di errori terapeutici.
Quando si utilizza la somministrazione sottocutanea?
Ad oggi la terapia sottocutanea viene utilizzata nel trattamento delle MICI in fase attiva, che non abbiano risposto (o che presentino controindicazioni) a trattamenti convenzionali con corticosteroidi e/o immunosoppressori. Inoltre, è utilizzata per il trattamento della malattia di Crohn fistolizzante in fase attiva, in pazienti che non abbiano risposto nonostante un ciclo di terapia convenzionale (inclusi antibiotici, drenaggio e terapia immunosoppressiva).
Come si accede Al Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali del Mater Olbia Hospital?L'Ambulatorio MICI/IBD è dedicato all’assistenza medica dei pazienti affetti da tali patologie e fornisce cure innovative mediante un approccio multidisciplinare. Il Centro, inoltre, è dotato di strumenti e procedure di diagnostica avanzata volti ad effettuare una diagnosi precoce e a monitorizzare costantemente l’attività endoscopica e radiologica di entrambe le patologie secondo le tecniche più moderne. L’ambulatorio è convenzionato con il sistema sanitario nazionale. Per prenotare la visita è sufficiente contattare il Cup