L’AI ENTRA IN RADIOLOGIA CUORE PULSANTE DEL MATER

IN UN ANNO OLTRE 60 MILA ESAMI GRAZIE A MACCHINARI HI TECH
“Conserva una doppia anima: da un lato garantisce prestazioni per le utenze del territorio e dall'altro si occupa dei pazienti in carico al Mater. Questo accade per quanto riguarda la diagnostica per immagini che per la radiologia interventistica”
24mila esami nei primi cinque mesi del 2023, sfiorate le 60mila procedure diagnostiche nel 2022 (escluse le urgenze). I numeri sono importanti. Così come è importante il ruolo che ricopre la Radiologia del Mater Olbia. Cuore pulsante dell'ospedale, è un punto di riferimento per il territorio, opera in sinergia con gli altri ospedali, offre prestazioni di altissimo livello e può contare su grandi professionalità e su tecnologia all'avanguardia. Già dotata di macchinari di ultima generazione dalla sua nascita, è stata di recente incrementata la dotazione di apparecchi ecografici. Ora sono cinque, uno dei quali con l'intelligenza artificiale per migliorare la qualità della diagnosi. «Di più. Proprio oggi - spiega subito Pierluigi Maria Rinaldi, primario dell'Unità complessa di Radiologia diagnostica e interventistica - cominceranno i lavori di sistemazione del locale per installare una seconda Risonanza magnetica 3 Tesla con bobine Air "a lenzuolo" attraverso le quali si ottengono le immagini: queste bobine (che in passato erano rigide e che invece da qualche anno sono a fazzoletto) si posizionano su parti specifiche del corpo per migliorare l'accuratezza diagnostica nella valutazione di molte patologie. Sarà possibile, infatti, effettuare studi avanzati di imaging funzionale e multi-parametrico in numerosi ambiti, con particolare riferimento alla patologia oncologica, cerebrale e prostatica».
La storia. La Radiologia del Mater Olbia è stata la prima unità funzionante della struttura. «Stiamo parlando del dicembre 2018 quando venne aperto il servizio ambulatoriale di senologia. Da quel giorno - ricorda Rinaldi - il reparto ha cominciato a funzionare sia come servizio ambulatoriale che come servizio per le altre unità dell'ospedale. E oggi conserva una doppia anima: da un lato garantisce prestazioni per le utenze del territorio (prevalentemente la Gallura) e dall'altro si occupa dei pazienti in carico al Mater. Questo accade sia per quanto riguarda la diagnostica per immagini che per la radiologia interventistica. Un aspetto importante: la richiesta di diagnostica è molto forte ed è per questo che noi lavoriamo senza sosta dal lunedì alla domenica sempre con l'obiettivo di garantire un valido supporto all'offerta di tutta la Sardegna».
Le sezioni. All'interno della diagnostica per immagini sono presenti diverse sezioni. Ecografica: prevede l'esecuzione di ecografie di tutti gli organi e apparati superficiali e profondi, grazie alla presenza di tre ecografi di ultima generazione con sonde dedicate per studio eco-color-doppler, power-doppler ed elastosonografico. Senologica: vengono eseguiti tutti gli esami di diagnostica e interventistica senologica attualmente disponibili per la prevenzione, la diagnosi e il follow up della patologia mammaria. A disposizione un mammografo con tomosintesi e modulo Cesm, un sistema di biopsia stereotassica Vab con possibilità di prelievi anche in tomosintesi, un ecografo manuale con sonda dedicata ad alta frequenza, un apparecchio Abus per ecografia automatica 3D. La sezione Radiologica tradizionale e contrastografica è invece dedicata allo studio delle articolazioni, a quello morfo-dinamico della colonna vertebrale, allo studio contrastografico delle vie digerenti e in particolare alle valutazioni pre- e post-chirurgiche del paziente che accede al percorso bariatrico. C'è poi la densitometria ossea computerizzata dedicata alla diagnosi dell'osteoporosi con metodologia Dexa grazie a un apparecchio Moc e la sezione che comprende Tac e Risonanza magnetica. Ci sono due apparecchi Tac multidetettore e una Rm ad alto campo con i più innovativi applicativi di ricostruzione e rielaborazione delle immagini.
I numeri. Da quando è stato avviato, il reparto di Radiologia del Mater Olbia ha registrato ogni anno un incremento delle attività pari al 15 per cento. I circa 24mila esami eseguiti nei primi cinque mesi del 2022 sono così divisi: 5.500 esami radiologici, 3.206 Moc, 2.900 risonanze, 4.600 tac, 2.138 esami di senologia, 4.660 ecografie e 147 angiografie.
Gli strumenti. Oltre ai cinque ecografi, il reparto di Radiologia dispone di due Tac a 128 strati, di una risonanza magnetica di ultima generazione e di una 3 Tesla già acquisita che, come detto, verrà installata presto e sarà operativa in autunno. Per quanto riguarda la radiologia convenzionale digitale e Moc, sono a disposizione un mammografo con modulo per Cem (mammografia con mezzo di contrasto) e un angiografo biplano di ultima generazione che garantisce una qualità di immagini eccellente e consente di trattare patologie con margini di sicurezza molto alti.
GRUPPO SPECIALIZZATO DI PROFESSIONISTI
UN GRANDE TEAM ALL'AVANGUARDIA
Una grande squadra. Dall'avvio della Radiologia, il responsabile Pierluigi Maria Rinaldi ha creato un gruppo di professionisti per specializzarli «che mi auguro possa crescere ancora e, in questo, - precisa - sono sempre stato appoggiato da azienda e direzione. Quindi: ogni ambito specifico delle varie patologie trattate viene seguito da professionisti esperti. Radiologo interventista è Matteo Cappucci; neuroradiologi: Maria Canu e Luisa Scorza: radiologi body: Gabriella Manzoni, Enrico Casu, Carlo Schianchi; radiologo cardio-vascolare: Claudio Cau; radiologi senologi: Rino Montella, Mariapaola Fadda e Stefania Nudda. E tutti sono autori di pubblicazioni scientifiche con un alto impact factor (l' indice che misura le citazioni). Abbiamo poi dieci tecnici e nove infermieri dedicati al nostro reparto e coordinati da Giuseppe Bonarrigo. Due gli amministrativi e la responsabile è Giovanna Carta».
LA NUOVA FRONTIERA
LA RADIOLOGIA INTERVENTISTICA PER AFFRONTARE TUMORI E ICTUS
“Ma la Radiologia interventistica esegue anche ottanta vertebroplastiche all'anno”
“Riusciamo a ottenere risultati straordinari con procedure mininvasive endovascolari”
“Dall'apertura del servizio 3 anni fa sono state eseguite 260 procedure, 170 nei primi 5 mesi del 2023”
“Si usa un piccolo ago per bruciare un tumore e il malato dopo due ore si può alzare e camminare. Da una parte c'è la diagnosi, dall'altra i tanti trattamenti endovascolari e percutanei di una vasta gamma di patologie vascolari, neurovascolari, oncologiche”
Mininvasività: è questo il principio comune della Radiologia interventistica che si avvale di tecniche innovative e di precisione tali da ridurre di molto il rischio di complicanze e i tempi di ricovero dei pazienti. «Si usa un piccolo ago per bruciare un tumore, per esempio, e il malato dopo due ore si può alzare e camminare per poi tomare a casa il giorno successivo». Matteo Cappucci è il radiologo interventista del Mater ed è lui a spiegare di che cosa si occupa la branca operativa della Radiologia. «Da una parte c'è la diagnosi, dall'altra i tantissimi trattamenti endovascolari e percutanei di una vasta gamma di patologie vascolari, neuro-vascolari, oncologiche e muscolo-scheletriche. Si va dal trattamento degli aneurismi e dello stroke in urgenza al trattamento della patologia carotidea. Importanti, appunto, i trattamenti min-invasivi di tumori e di tutte quelle patologie benigne ma invalidanti». Ma la Radiologia interventistica esegue anche 80 vertebroplastiche l'anno. «Con un ago - spiega ancora Cappucci - si entra nel corpo della vertebra e si inietta del cemento che, oltre a consolidare la frattura, permette un risultato antalgico immediato. Quindi, il paziente non ha più dolore. Si usa nelle fratture stabili (sia oncologiche che da osteoporosi) che non hanno bisogno di essere stabilizzate chirurgicamente». Mentre la parte diagnostica si svolge nelle sale della Radiologia dove vengono eseguiti esami come Ecocolordoppler, Angio Tc, Angio Rm, la parte operativa si svolge nella sezione di Angiografia. I ricoveri avvengono invece nelle unità operative di affinità alla patologia da trattare e pertanto i pazienti vengono seguiti da un team multidisciplinare (radiologi interventisti e medici specialisti) e sono nella maggior parte dei casi molto brevi. Inoltre, a seguito della crescente richiesta del territorio di un'offerta terapeutica completa ed all'avanguardia, in ambito oncologico nel contesto del nascente Comprehensive Cancer Center, dal 1° luglio, il Reparto di Radiologia si avvarrà della collaborazione del Dr Claudio Pusceddu, cagliaritano, di chiara fama internazionale nel trattamento di patologie tumorali, con tecniche radiologiche mininvasive. Tale supporto didattico e clinico darà ulteriori spunti di crescita anche per raggiungere l'ambizioso traguardo dell'IRCCS.
Le procedure. Dall'apertura del servizio (tre anni fa) sono state eseguite 260 procedure, di cui 170 solo nei primi cinque mesi del 2023 con un netto incremento dell'attività. «In particolare, abbiamo notato un incremento degli interventi neuro-vascolari (circa 50 da gennaio a maggio) che vanno dal trattamento dell'ictus, in stretta collaborazione con i colleghi neurologi e il personale medico e paramedico del territorio, agli aneurismi cerebrali e alle stenosi vascolari. Altra attività in crescita e per la quale esiste una reale esigenza nel territorio è la parte oncologica: oggi - prosegue lo specialista - siamo in grado di fornire una serie di trattamenti mininvasivi e di altissima precisione, in anestesia locale, per il trattamento di numerosi tumori del fegato, rene e polmone. Si consolida sempre più l'attività di chirurgia endovascolare con interventi di ricanalizzazione che permettono di ripristinare la circolazione degli arti inferiori altrimenti a rischio di amputazione. Per quanto riguarda il trattamento di patologie benigne ma fortemente invalidanti quali l'ipertrofia prostatica, i fibromi uterini e le emorroidi, c'è da dire che queste patologie sono ormai trattabili con una semplice puntura al polso, in anestesia locale, e i pazienti dopo pochissime ore possono camminare e mangiare normalmente. Tutti questi interventi vengono sempre eseguiti in un rapporto di stretta collaborazione con gli altri specialisti del Mater e i colleghi del territorio».
Fistole dalla dialisi. «Questo è un servizio che offriamo sia alla Dialisi del Giovanni Paolo II di Olbia che a quella del Paolo Rettori di Tempio. Ai pazienti che devono fare la dialisi – spiega ancora Cappucci - viene creata una fistola che ha ovviamente bisogno di manutenzione e che col tempo si può chiudere. Quindi noi, proprio come facciamo quando eseguiamo le angioplastiche per riaprire le arterie delle gambe, allo stesso modo riapriamo le arterie che alimentano la fistola. Il paziente può così riprendere la sua terapia».
Interventi. Tra gli interventi eseguiti con tecniche all'avanguardia, nel dicembre 2022 una giovane paziente è stata sottoposta con pieno successo a un trattamento endovascolare mininvasivo per un aneurisma cerebrale. «Siamo riusciti a ottenere un risultato straordinario con procedure mininvasive endovascolari che ormai, come detto, costituiscono circa l'ottanta per cento dei trattamenti», ha ribadito Cappucci. «L'aneurisma è stato trattato con una tecnica innovativa, grazie all'utilizzo di una tecnologia di ultimissima generazione (uno stent a diversione di flusso con tecnologia X) che agisce sul trattamento dell'aneurisma favorendo la ricostruzione dell'arteria malata e riducendo il rischio di complicanze». Questa tecnologia, utilizzata per la prima volta in Sardegna, è applicabile a moltissimi pazienti con questo tipo di patologia.
12 giugno 2023, La Nuova Sardegna