Neuroriabilitazione: il Mater Olbia può aiutare tutto il nord Sardegna

Il direttore generale Giannico: mancano posti letto ovunque, ma noi li abbiamo. Le nostre porte sono aperte, mandateci i pazienti. Abbiamo reparto e specialisti.
Nuovi percorsi: “Siamo pronti per un tavolo tecnico con specialisti galluresi e di Sassari”
“Anche la rete della neuroriabilitazione del nord Sardegna non funziona. Perché? Mancano i posti letto. Ma il Mater Olbia ha le porte aperte e le capacità tecniche e professionali per ricevere molti più pazienti di quelli di cui si occupa”. Marcello Giannico, direttore generale del Mater, ripete ancora una volta lo stesso concetto: “Noi siamo a disposizione per dare un contributo anche di fronte a questa emergenza e sempre nell'ottica di una collaborazione forte. Con gli atti aziendali che si stanno approvando, per esempio, Sassari (che ha un primario senza un vero reparto) verrà giustamente rafforzata con 28 posti letto. Ma nel frattempo perché non riempire quelli che ci sono? Tra l'altro abbiamo anche un organico al completo e invece non riceviamo pazienti. E le poche volte che arrivano, spesso sono colonizzati da batteri multiresistenti tanto da costringerci a isolarli e a dimezzare la capacità di offerta. E, in più, finito il percorso riabilitativo, non riusciamo a collocarli perché nessuna struttura (come le Rsa) li riceve. Infatti abbiamo tre persone ricoverate da un anno e stiamo in questo modo sopperendo a una carenza del territorio. Eppure la nostra riabilitazione è un vero gioiello”. “Ed è così soprattutto quando si parla di neuroriabilitazione codice 56 - spiega Dario Lucchetti, direttore del reparto di Fisiatria -, che è quella che riguarda i pazienti che non sono stati in coma. Ma i tre quarti dei pazienti di riabilitazione post acuzie che ci vengono inviati dal territorio, sono invece tracheostomizzati o hanno la peg, quella sonda che viene inserita nello stomaco. Noi li trattiamo, ma è chiaro che i percorsi diventano più complessi”. “Proprio perché non hanno un profilo clinico perfettamente aderente alle caratteristiche del trattamento che dobbiamo riservare loro. E quindi - prosegue il direttore generale - dobbiamo garantire tutta una serie di trattamenti aggiuntivi che coinvolgono più specialisti”. “Siamo infatti arrivati anche ad accogliere pazienti che non hanno una vera infezione ma sono colpiti da batteri che resistono ad antibiotici diversi. Pazienti che vanno in isolamento da contatto e per assisterli e curarli bisogna essere totalmente bardati. Ma soprattutto se sono pazienti che non recuperano e che sono in stato vegetativo - chiude Lucchetti -, diventa complicato dimetterli perché non ci sono posti letto nelle Rsa”. “In Gallura - va avanti Marcello Giannico - dovremmo avere 80 posti letto perla neuroriabilitazione funzionale. Di questi, 48 sono al Mater e sono reali, 32 invece dovrebbero essere gestiti dal pubblico. L'atto aziendale della Asl Gallura ne prevede 10 al Giovanni Paolo II e 22 a Tempio, ma per il momento restano sulla carta. E anche qui le statistiche ci dicono che su 596 pazienti che abbiamo trattato nel 2022, dal pubblico ce ne hanno mandato 60. E ancora. L'Aou di Sassari dovrebbe avere 34 posti letto di riabilitazione in codice 56. Quanti ne hanno davvero? Zero. E noi abbiamo mediamente otto posti liberi fissi su 48.11 sistema della riabilitazione, insomma, è in piena crisi: da una parte c'è una carenza di offerta e dall'altra c'è un'offerta che viene però utilizzata in mani era impropria. Senza dimenticare che noi abbiamo 4 palestre e stiamo accreditando la piscina riabilitativa. Ed è per questo che rinnovo l'appello: prima di allestire nuovi posti letto che sicuramente servono ma che hanno tempi di realizzazione lunghi, si pensi di utilizzare al meglio le risorse a disposizione. Proponiamo quindi un tavolo di confronto con gli specialisti della Gallura, dell'Aou e della Asl di Sassari per stabilire e studiare insieme nuovi percorsi”.
S. P., La Nuova Sardegna