STROKE UNIT Presidio salvavita

Al Mater Olbia Hospital personale dedicato H24 all’ictus dalla fase acuta fino alla stabilizzazione
Paolo Profice, direttore di Neurologia e Stroke Unit: “La prevenzione è la terapia più utile e importante che si possa fare. I fattori di rischio vascolari sono noti: il diabete, la pressione arteriosa, l’alimentazione, il fumo, il peso corporeo”
L’ictus è considerato una patologia tempo-dipendente. Prima si interviene e maggiori saranno le possibilità di sopravvivere e di non riportare danni. Ma bisogna affidarsi a strutture altamente specializzate come le Stroke Unit. Al Mater Olbia Hospital, dal 2022, il personale si dedica H24 all’ictus, occupandosi dei trattamenti dalla fase acuta fino alla stabilizzazione delle condizioni neurologiche. A parlarne è Paolo Profice, direttore di Neurologia e Stroke Unit. «L'ictus colpisce circa una persona su mille ogni anno, è la seconda causa di morte dopo gli infarti e la terza di invalidità. È una malattia frequente soprattutto in età avanzata e l’incidenza tende ad aumentare con l’età in maniera rilevante. L'ictus ischemico o ischemia cerebrale è il tipo di ictus più frequente e si verifica quando una arteria cerebrale si occlude e di conseguenza un'area più o meno ampia del cervello smette di funzionare; con il passare dei minuti l’area cerebrale interessata può rimanere irreversibilmente danneggiata. Per evitare che questo accada, le terapie disponibili oggi sono finalizzate a ripristinare il flusso liberando l’arteria occlusa. Due i modi di intervento: si può agire subito con farmaci trombolitici (che somministrati per via endovenosa sciolgono il coagulo che blocca la circolazione del sangue) o con la trombectomia (un intervento angiografico con il quale si rimuove il trombo con un catetere endovascolare). Ma perché il paziente abbia un beneficio, si devono verificare due condizioni: che si riesca a riaprire il vaso e che nel cervello ci sia tessuto salvabile, quest’ultima condizione dipende molto dal tempo poiché se il cervello resta senza ossigeno per tanto tempo, la riapertura del vaso occluso non genera nessun vantaggio. Perciò prima si interviene, maggiore sarà il beneficio per il malato. La Stroke Unit del Mater Olbia Hospital è un punto di riferimento importante per tutto il territorio e si ricoverano pazienti inviati dai pronto soccorso della Gallura quando vengono colpiti da questa patologia».
LA PREVENZIONE. «La prevenzione è la terapia più utile e importante che si possa fare - continua Profice -. I fattori di rischio vascolari sono generalmente noti a tutti: la pressione arteriosa, il diabete, l’alimentazione, il fumo, il peso corporeo e la fibrillazione atriale: aritmia frequentissima nell’età avanzata (ne soffre quasi il 10% degli ultraottantenni). Le donne sono meno colpite dalla fibrillazione atriale rispetto agli uomini, ma quando l’aritmia si manifesta nella donna, determina un maggior rischio di ictus rispetto all’uomo».
NON SOLO ISCHEMIE. L’ictus può essere ischemico (nella maggior parte dei casi) ed emorragico (quando si rompe un vaso nel cervello). Ma qualsiasi evento non traumatico che avviene improvvisamente ed è legato a un problema vascolare cerebrale è un ictus. Nel passato i pazienti colpiti da questa patologia, venivano ricoverati nei reparti di Medicina, oggi ci sono le Stroke Unit. La possibilità di essere ricoverati in un reparto dedicato, migliora la prognosi del paziente, non solo per la presenza di personale specificamente formato per trattare tale patologia ma anche per la costante rilevazione delle condizioni cliniche e dei parametri respiratori e cardiocircolatori che vengono tenuti costantemente sotto controllo attraverso un monitor.
LA SINERGIA. «La nostra Stroke Unit - va avanti Profice - opera in sinergia col pronto soccorso del Giovanni Paolo II e con quelli di Tempio e La Maddalena. Appena arriva una chiamata al 118 per un paziente che presumibilmente è stato colpito da ictus, lo stesso servizio di emergenza ci mette in allerta. E qui scatta la collaborazione. Il paziente viene subito accompagnato al pronto soccorso di Olbia con l’ambulanza, viene sottoposto agli esami diagnostici e a noi arrivano contestualmente tutte le informazioni. Sappiamo così se c’è un’ischemia, se c’è un’emorragia e dov’è l’ostruzione. Se il paziente ha un’ostruzione di un grosso vaso, è difficile che con una terapia endovenosa si riapra, allora attiviamo il radiologo interventista. In tale evenienza, l'Unità Operativa di Radiologia è pronta ad attivarsi, per consentire l'intervento della équipe di Radiologia Interventistica, per disostruire il vaso occluso: con un piccolo catetere si naviga nel sistema arterioso, si arriva dove c’è l’ostruzione ed attraverso specifici dispositivi disostruisce il vaso. In caso di ostruzione di una piccola arteria si tratta il paziente solo con la trombolisi, per ostruzione di arterie di grosso calibro, invece, si possono eseguire sia la trombolisi che il trattamento endovascolare. Se il paziente, una volta completata la procedura è in grado di respirare autonomamente viene trasferito in Stroke Unit dove una équipe multidisciplinare lo segue fino alla stabilizzazione delle condizioni neurologiche. In caso contrario, si ricovera in terapia intensiva fino allo svezzamento dal ventilatore. Poi, a seconda dell’evoluzione clinica, il paziente può seguire diversi iter in rapporto al suo stato clinico: proseguire le cure riabilitative presso il nostro reparto di neuroriabilitazione, dove è assicurato un alto livello di continuità di cura, oppure essere mandato a casa o in altre strutture assistenziali. A volte purtroppo, la malattia è più forte di noi e il paziente rimane con gravi deficit. Ma capita spesso che arrivino da noi pazienti in coma che riescono a tornare a casa sulle loro gambe e completamente guariti dopo pochi giorni di ricovero e alcuni ci sono grati per sempre».
I casi trattati con trombolisi o trattamento endovascolare dallo scorso novembre a oggi sono più di 30.
“L’ictus colpisce una persona su mille ogni anno, è la seconda causa di morte dopo gli infarti e la terza di invalidità. È una malattia frequente in età avanzata e l’incidenza tende ad aumentare dopo i 60 anni. Se si occlude un vaso cerebrale sangue e ossigeno non arrivano correttamente al cervello”
La Neurologia già punto di riferimento della sanità dell’isola
Il primo reparto ad aprire al Mater Olbia Hospital
“Costante incremento dell’attività: più che raddoppiati i ricoveri negli ultimi due anni”
La Neurologia del Mater Olbia Hospital vanta un primato: è stato il reparto che nel 2019 (dopo l’avvio, nell’anno precedente, di tutte le attività ambulatoriali) ha ospitato il primo paziente dell’ospedale.
«Il reparto di Neurologia, si occupa di altre urgenze neurologiche che ci vengono inviate dal pronto soccorso come, ad esempio, i pazienti con crisi epilettiche che non si fermano, o quelli colpiti da encefalite, mielite e da poliradicolonevrite acuta, quest’ultima condizione è caratterizzata da un’infiammazione dei nervi e delle radici nervose che si verifica in genere dopo una infezione virale; un paio di settimane prima dell'esordio dei sintomi neurologici alcuni pazienti possono presentare disturbi simil-influenzali o gastrointestinali, la malattia evolve poi con disturbi della sensibilità e della forza muscolare che possono coinvolgere progressivamente i muscoli del corpo fino ad interessare, nelle forme più severe, i muscoli respiratori. Una condizione, quest’ultima, che richiede naturalmente il ricovero in Neurologia, il monitoraggio della condizione respiratoria e trattamenti con farmaci che evitano che i danni progrediscano», spiega ancora il dottor Paolo Profice. Costante è stato l’incremento delle attività dell’unità: più che raddoppiati i ricoveri negli ultimi due anni.
«Ma in Neurologia - prosegue lo specialista - arrivano anche pazienti con miastenia in scompenso. La miastenia è una malattia autoimmune cronica nella quale tutti i muscoli volontari si indeboliscono e si affaticano rapidamente e che può andare incontro a repentini peggioramenti. Nella nostra struttura, inoltre, diagnostichiamo anche pazienti con sclerosi multipla, patologia purtroppo molto diffusa in Sardegna. Quest’isola ha il doppio dell’incidenza nazionale di sclerosi multipla, la malattia colpisce soprattutto i giovani, più le donne che gli uomini, e comporta danni e infiammazioni al cervello e al midollo spinale. Noi non siamo riconosciuti come centro per il trattamento della sclerosi multipla e infatti al Mater Olbia Hospital arrivano pazienti che non hanno ancora una diagnosi, ma che accusando i primi sintomi hanno necessità di fare accertamenti, per esempio pazienti che all’improvviso cominciano a camminare trascinando una gamba. In questi casi è generalmente necessario eseguire una risonanza magnetica ed una rachicentesi (prelievo lombare del liquor che poi si analizza) per avere la diagnosi. Quando la diagnosi è confermata qualora il paziente necessiti di farmaci che non siamo abilitati a prescrivere, inviamo il paziente in un centro regionale che si occupa della cura della sclerosi multipla, presente a Sassari e a Cagliari».
Il reparto di Neurologia del Mater Olbia Hospital negli ultimi anni ha visto crescere i volumi di attività: 160 ricoveri nel 2021, 320 ricoveri nel 2022 e circa 150 soltanto nei primi quattro mesi del 2023.
Parkinson, Cefalee e Disturbi del Sonno: conoscere per curare
L'équipe di Neurologia ha due ambulatori dedicati nei quali opera personale altamente specializzato: quello del Parkinson, di cui si occupano le dottoresse Rosanna Piredda e Delia Mulas e quello del sonno guidato dal dottor Alessandro Schirru.
«Nell’ambulatorio neurologico dedicato al morbo di Parkinson ed ai disturbi del movimento - prosegue Profice - è possibile anche eseguire trattamenti con tossina botulinica per alcune condizioni caratterizzate da movimenti involontari del viso come il blefarospasmo o l’emispasmo del facciale. Nell’ambulatorio dedicato al sonno afferiscono, invece, prevalentemente pazienti con insonnia. Quest’ultima è infatti una delle più frequenti cause per cui si ricorre al medico e il dottor Schirru, come detto, ha una formazione specifica per occuparsi di questi disturbi. All’origine c’è spesso il tipo di vita che facciamo, ma le cause scatenanti sono molteplici. Purtroppo, i cosiddetti tranquillanti che per anni sono sembrati essere la soluzione per l’insonnia, spesso perdono efficacia nel tempo e creano dipendenza. Oggi, una persona che vuol curare l’insonnia in maniera adeguata può rivolgersi a un centro del sonno, per effettuare, se indicato, esami diagnostici, come la polisonnografia e seguire terapie specifiche, talora anche comportamentali. I disturbi del sonno includono, oltre all’insonnia, l’ipersonnia, cioè una eccessiva sonnolenza. Una delle più frequenti cause di ipersonnia è il disturbo delle apnee ostruttive del sonno, che presentano spesso i forti russatori (che non sempre sono persone in sovrappeso). Chi ne soffre - chiude il neurologo -, si addormenta di giorno all’improvviso e deve soprattutto evitare di mettersi alla guida per non causare incidenti». Infine l’ambulatorio di neurologia generale tratta cefalee, epilessia e si occupa di pazienti con sintomi neurologici che richiedono un inquadramento diagnostico. Si eseguono inoltre ambulatorialmente elettroencefalogrammi, elettromiografie polisonnografie e l’esame dei potenziali evocati per valutare le risposte generate nel sistema nervoso centrale o periferico a seguito di stimolazioni sensoriali, per un totale di circa 7200 prestazioni ambulatoriali l’anno.
Nel territorio gallurese è presente una forte domanda di prestazioni specialistiche neurologiche ed il personale della Neurologia ha raccolto la sfida, intensificando gli sforzi per dare una risposta assistenziale alla popolazione.
15 maggio 2023, La Nuova Sardegna