Tumore del rene: eseguito intervento di alta complessità al Mater Olbia Hospital

OLBIA - L’equipe della UOC di Chirurgia Generale guidata dal direttore Prof. Alessandro Verbo ha eseguito con successo un delicato intervento di nefrosurrenalectomia radicale e trombectomia cavale su una donna di 75 anni.
La paziente era giunta in ospedale per la valutazione di un quadro caratterizzato da intensi dolori lombari resistenti a molteplici terapie mediche. Approfonditi accertamenti hanno evidenziato la presenza di un tumore renale che proliferando in forma di colonna solida (definita trombo neoplastico ) aveva invaso la vena renale estendendosi all’interno della vena cava ( La più grande del corpo umano). Il coinvolgimento delle due vene è stimato esser presente in rari casi, dal 4 al 10% massimo. La lesione espansiva, oltre 10 centimetri, a carico del rene destro prendeva inoltre contatto con il fegato in alto ed il diaframma posteriormente. Il rischio era l’occlusione della vena cava. Per la paziente il fattore tempo ha giocato un ruolo fondamentale nella corretta risoluzione del problema.
Un team multidisciplinare composto da chirurghi generali diretti dal Prof. Verbo, dagli oncologi dott. Efisio Defraia e dott.ssa Antonella Lai, assieme alla nefrologa, la dott.ssa Federica Di Maio, ha studiato la migliore strategia terapeutica e deciso di procedere dapprima con l’intervento chirurgico in modo da ridurre la quantità di tessuto neoplastico – rimuovendo rene, surrene e trombo dalla vena cava – facendo sì che poi l’eventuale utilizzo dell’immunoterapia potesse avere un effetto migliore nel controllo della malattia.
“La complessità dell’intervento - ha sottolineato il Prof. Verbo - richiede la presenza di personale medico ed infermieristico altamente specializzato e la disponibilità nel centro ospedaliero di tecnologie avanzate. Dopo soli cinque giorni dall’intervento e nonostante la sua complessità, la paziente è stata indirizzata al percorso oncologico presente in ospedale.”