Il Mater Olbia Hospital ha accolto con entusiasmo l’iniziativa proposta dall’associazione Non solo Cioga per l’avvio di una campagna di screening volontario di ricerca sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del Colon retto.
Cos’è l’esame per la ricerca del sangue occulto nelle feci?
L’ esame del sangue occulto nelle feci consiste nella ricerca della presenza o meno di tracce di sangue non visibili a occhio nudo in un piccolo campione di feci. Si rivolge a persone che non hanno apparenti disturbi intestinali. In media, per ogni cento persone che fanno l’esame, cinque risultano positive. Non tutte, però, sono dovute a polipi: le tracce di sangue possono essere dovute per esempio a emorroidi o a piccole lesioni dovute alla stitichezza.
Inoltre, l’esame non sempre è in grado di rilevare la presenza di un polipo: può infatti capitare che un polipo o una lesione tumorale siano presenti ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening alla periodicità consigliata.
La ricerca del sangue occulto nelle feci (in sigla SOF) viene consigliata dal Ministero della Salute ogni due anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.
Cos’è il tumore del colon retto?
Il colon-retto è una parte dell’intestino lunga mediamente 1,5-2 metri. La sua funzione è l’assorbimento delle sostanze nutritive introdotte con il cibo. Il tumore del colon-retto colpisce l’ultima parte dell’intestino (colon retto) e consiste in una crescita anomala delle cellule del suo rivestimento interno. È al secondo posto come frequenza tra le malattie tumorali in Italia e in Europa.
La sopravvivenza dopo l’asportazione del tumore è strettamente legata alla precocità della diagnosi.
In genere si sviluppa a partire da piccole formazioni benigne, chiamate polipi o più precisamente adenomi che, se degenerano, si trasformano in cancro. Solo una piccola percentuale di questi adenomi può trasformarsi in tumore maligno. Si tratta di un processo molto lungo che solitamente richiede anni e che si può interrompere con l’asportazione del polipo stesso. Per questo è molto importante diagnosticarli e asportarli precocemente.
Cosa si può fare per diagnosticare precocemente il tumore del colon retto?
Per individuare una lesione “sospetta” viene effettuata la ricerca del sangue occulto nelle feci, un esame semplice, indolore e che non causa alcun fastidio. È scientificamente provato che la ricerca del sangue occulto fecale e la colonscopia possono salvare molte vite: si possono asportare polipi prima che si trasformino in tumori o diagnosticare tumori allo stadio iniziale e quindi più facilmente guaribili.
IL PROGETTO
L’iniziativa vedrà inizialmente il coinvolgimento dei Comuni di Sedini, Chiaramonti, Viddalba, Santa Maria Coghinas, Valledoria, Nulvi, Tergu, Bulzi, Laerru, Martis ed Erula raggiungendo così una popolazione di oltre 14.000 abitanti di cui circa 3.000 ricompresi nella fascia di età tra i 50 e i 69 anni tra uomini e donne, fascia d’età maggiormente interessata dall’insorgenza della patologia oncologica colo rettale.
Lo svolgimento della campagna avverrà in due fasi: una prima fase informativa durante la quale gruppi di volontari, supportati da amministrazioni pubbliche, associazioni del territorio e medici di famiglia, saranno impegnati in campagne di informazione e sensibilizzazione rispetto all’importanza dello screening.
La seconda fase è quella esecutiva di consegna e raccolta delle provette porta a porta, di compilazione e sottoscrizione dei moduli di autorizzazione e di successiva consegna al laboratorio analisi del Mater Olbia Hospital.
I RISULTATI
Il Mater Olbia Hospital comunicherà l’esito direttamente ai pazienti. In caso di negatività il paziente riceverà sulla mail scelta il risultato del test. In caso di positività sarà contattato telefonicamente da un operatore per la prenotazione di esami diagnostici di approfondimento previsti.